Unità e pluralità nel concorso di reati

Ludovico Bin
Giappichelli Editore - 2022

 48,99

Sin dai tempi della Magna Glossa, la dottrina si interroga su come regolare le ipotesi in cui un soggetto abbia commesso più reati, omogenei o eterogenei. Da almeno un millennio, infatti, la ferrea logica del tot crimina tot poenae ha impegnato gli studiosi a disegnare deroghe ed eccezioni volte a stemperarne l’eccessivo rigore.(leggi tutto)

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Sin dai tempi della Magna Glossa, la dottrina si interroga su come regolare le ipotesi in cui un soggetto abbia commesso più reati, omogenei o eterogenei. Da almeno un millennio, infatti, la ferrea logica del tot crimina tot poenae ha impegnato gli studiosi a disegnare deroghe ed eccezioni volte a stemperarne l’eccessivo rigore.
Ancora oggi, tuttavia, a fronte di una legislazione poco precisa nel disciplinare la materia del concorso di reati, regna una profonda discordia, sia in dottrina che in giurisprudenza: a chi riconosce soltanto la specialità come unico criterio legittimo per evitare il cumulo di reati, si oppongono quanti sostengono la necessità implicita di criteri ulteriori; a chi ragiona sul piano del fatto concreto, si oppone chi valorizza il profilo sostanziale dell’offesa e chi invece imposta ogni questione sul rapporto logico-formale tra fattispecie astratte.
La presente ricerca propone una rivisitazione critica, in chiave storico-comparata, delle premesse di fondo su cui poggiano le teorie oggi più accreditate. Ad essa segue, come pars costruens, una ricostruzione dell’intera materia, senza vocazioni ontologiche o soluzioni distanti dai limiti dell’ordinamento positivo, ma in chiave costituzionalmente orientata, a partire da due distinzioni fondamentali: quella tra concorso omogeneo e concorso eterogeneo e quella tra unità e pluralità dell’azione e unità e pluralità di reati.

Anno

2022

Numero Pagine

N.D.

ISBN

9788892176584 PDF

Codice prodotto

EDGT391840

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