Sentimenti malEducati

Sentimenti malEducati
Coltivare l’intelligenza affettiva per insegnare ai ragazzi le cose dell’amore

Stefano Rossi, psicopedagogista e conferenziere tra i più amati, è uno dei massimi esperti di educazione emotiva di bambini e adolescenti. Dopo aver lavorato come educatore di strada in contesti di marginalità e coordinato centri psicopedagogici per famiglie e minori, oggi è una voce autorevole nel panorama educativo italiano.
Negli ultimi vent’anni ha formato più di ottocento scuole e oltre centomila insegnanti e genitori sugli strumenti da lui creati per l’educazione emotiva. Per Feltrinelli ha già scritto i best seller Mio figlio è un casino (2022), Lezioni d’amore per un figlio (2023) e, indirizzato ai ragazzi, Se non credi in te, chi lo farà? (2024).
Ogni anno da settembre a luglio è in tour nelle scuole, nelle piazze e nei teatri di tutto il Paese per far prosperare l’intelligenza emotiva nel cuore di bambini, ragazzi e adulti.

A voi genitori che, nonostante le notti insonni, continuate a voler essere un faro per i vostri figli.
Agli insegnanti che, in una scuola sempre più digitale, credete nel valore dell’educazione sentimentale.
A voi ragazzi e ragazze, che state cercando voi stessi tra le pieghe dell’Amore.
A Eros, affinché la tua luce non sia raggiunta dall’ombra di Thanatos.

I vostri figli (o i vostri studenti) con l’adolescenza si stanno addentrando nell’arcipelago delle cose dell’amore. Cresciuti sotto il cielo di Instagram, i nuovi innamorati sono afflitti da una cecità sentimentale. Come il novizio egocentrico, non vedono l’Altro. Il display del cellulare immersi nel quale trascorrono gran parte delle loro giornate è come lo specchio d’acqua in cui si rimirava Narciso: alimenta un culto dell’Io che ferisce il Tu e dimentica il Noi. L’incapacità di “stare nell’amore” è la prima causa di infelicità del nostro tempo.

Mentre immaginiamo il priore coprire le spalle del vecchio frate, possiamo percepire il tepore che riscalda di una gioia delicata il suo cuore. Il priore è un custode del Noi e un maestro della gioia.

Il fanatismo dell’Io ci ha fatto dimenticare la prima e più importante lezione sulla felicità: quella che apprendiamo da piccolissimi, quando siamo un fragile grido tra le braccia dei genitori. Il primo sapore della gioia è l’abbraccio della madre e del padre, che ci salvano dal dolore dell’abbandono.

Il nostro cervello emotivo è programmato per gioire nell’abbraccio e soffrire nella disconnessione, e così la biologia precede la filosofia. L’ideologia dell’Io lo spinge a cercare la felicità con tutto se stesso, ma gli fa imboccare il sentiero opposto: lo guida contromano finendo per farlo scontrare contro tutto, innanzitutto contro la neurobiologia della gioia.

Se anche voi, come i tanti genitori che incontro ogni giorno nel mio studio e in teatro, volete donare a vostro figlio la chance di una vita piena, realizzata, in una parola felice, non potete disertare l’educazione affettiva.

Considerate questo libro come un abbraccio: un luogo sicuro per pensare con vostro figlio il paradiso e l’inferno delle cose dell’amore.

Anche il più apatico degli adolescenti è un pensatore ferito, che si interroga sull’amore dall’antro oscuro delle proprie cicatrici.

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