L’emporio delle parole

Giulia Delogu
Viella Libreria Editrice

 14,99

1590, la morsa della piccola era glaciale inizia a farsi sentire. Spaventata da una possibile carestia, Genova lancia l’idea del porto franco. (Leggi tutto)

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L’emporio delle parole. Costruire l’informazione nei porti franchi d’età moderna.
1590, la morsa della piccola era glaciale inizia a farsi sentire. Spaventata da una possibile carestia, Genova lancia l’idea del porto franco. A Firenze, i Medici rimuginano su come garantire sopravvivenza al Granducato e puntano su Livorno. È l’inizio di miti e immaginari, è lo stabilirsi di modelli destinati a sostanziarsi in istituzioni similari in tutto il mondo.

Lungi dall’essere meri oggetti economici, i porti franchi d’età moderna sono luoghi di sperimentazione, empori in cui le parole si fanno preziosa merce di scambio. Il libro si concentra su quest’aspetto e analizza l’uso da parte degli attori d’età moderna, che popolavano tali spazi liminali tra terra e mare, dell’informazione e dei saperi per costruire progetti politici, economici e culturali con crescente consapevolezza tra Sei e Settecento.

Dall’Introduzione di L’emporio delle parole

Studiato fino ad oggi soprattutto quale oggetto economico, il porto franco appare un osservatorio di interesse per fornire un contributo anche all’analisi della catena informativa nella sua interezza, con la trasformazione in bagaglio di saperi e i conseguenti impatti sulla società. 2 Per questo, il volume inizia offrendo una rilettura critica della letteratura esistente, col fine di superare i limiti di un approccio incentrato soprattutto sulla  storia economica. Tali limiti, peraltro, sono stati sottolineati in termini più generali anche dal premio Nobel per l’economia Robert Schiller, il quale in anni recenti si è dedicato allo studio delle narrazioni creatrici di immaginari come motori di cambiamento economico. Già nel XVII
secolo, Francis Bacon inseriva nella sua utopica isola di Bensalem la figura dei merchants of lights, emissari incaricati di raccogliere news and intelligence, perché senza informazione e saperi non poteva darsi una società perfetta. Tra i due poli delle istituzioni e degli immaginari si pone anche questa ricerca che riconsidera i porti franchi in quanto spazi di sperimentazione non meramente economica e istituzionale, mettendo in luce il crescente utilizzo da parte degli attori d’età moderna dell’informazione e dei saperi – di quelle parole che si fanno preziosa merce di scambio negli empori – per costruire progetti politici, economici e culturali.

Anno

2024

Numero Pagine

197

ISBN

9791254696392 PDF

Codice prodotto

EDGT451036

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