Il vantone di Plauto

Garzanti - 2014

 6,99

Pier Paolo Pasolini tradusse il Miles Gloriosus nel 1963, in tre settimane, su richiesta di Vittorio Gassman che aveva progettato di portare in scena il testo di Plauto. L’allestimento non venne realizzato, ma quella traduzione arrivò sulle scene alla fine dello stesso anno (e venne pubblicata in volume poco dopo), suscitando le immancabili (nel caso di Pasolini) discussioni e polemiche.(leggi tutto)

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Pier Paolo Pasolini tradusse il Miles Gloriosus nel 1963, in tre settimane, su richiesta di Vittorio Gassman che aveva progettato di portare in scena il testo di Plauto. L’allestimento non venne realizzato, ma quella traduzione arrivò sulle scene alla fine dello stesso anno (e venne pubblicata in volume poco dopo), suscitando le immancabili (nel caso di Pasolini) discussioni e polemiche. Nel misurarsi con la lingua di Plauto (o meglio, nel ritrovarne l’anima e nel ridarle vita), la scelta del traduttore fu duplice. In primo luogo, l’uso del romanesco: utilizzando con sapienza «un italiano tra Belli e Molière», scrive nella sua presentazione Umberto Todini, Pasolini è riuscito «a mimare la pulsione vitale, liberatoria, antiegemonica, culturale o teatrale che sia», dell’originale. Strettamente legato a questa opzione linguistica, è il richiamo all’avanspettacolo: l’unica possibilità, secondo Pasolini, per recuperare «qualcosa di vagamente analogo al teatro di Plauto, di così sanguignamente plebeo, capace di dar luogo a uno scambio altrettanto intenso, ammiccante e dialogante, tra testo e pubblico».

Anno

2014

Numero Pagine

158

ISBN

9788811140092 PDF
9788811140085 EPUB

Codice prodotto

EDGT36752

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