I luoghi della cultura

Meltemi Editore

 16,99

I luoghi della cultura. Postcolonialismo e modernità occidentale.

Homi K. Bhabha, uno dei maggiori teorici del nostro tempo, ridefinisce la modernità occidentale secondo la prospettiva degli studi postcoloniali. Attraverso una vastità di fonti, l’autore elabora una genealogia della postmodernità partendo dalla constatazione che i testi coloniali e postcoloniali non ci raccontano la storia dello sviluppo ineguale del mondo. Quest’ultima andrebbe riportata alla luce scavando tra le pieghe della storia ufficiale, alla scoperta di quelli che Bhabha definisce i veri “luoghi della cultura”… (Leggi tutto)

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I luoghi della cultura. Postcolonialismo e modernità occidentale.

In questo volume, Homi K. Bhabha, uno dei maggiori teorici del nostro tempo, ridefinisce la modernità occidentale secondo la prospettiva degli studi postcoloniali. Attraverso una vastità di fonti, l’autore elabora una genealogia della postmodernità partendo dalla constatazione che i testi coloniali e postcoloniali non ci raccontano la storia dello sviluppo ineguale del mondo. Quest’ultima andrebbe riportata alla luce scavando tra le pieghe della storia ufficiale, alla scoperta di quelli che Bhabha definisce i veri “luoghi della cultura”.
Ricorrendo allo stile ermeneutico di Derrida e alle metafore semiotico-psicanalitiche di Lacan, due dei suoi principali pensatori di riferimento, l’autore mette così in discussione i termini stessi della nostra cultura occidentale e coloniale.
Oggi, in un momento storico in cui il confronto con l’Altro è inevitabile, la riflessione di Bhabha è quanto mai attuale e fondamentale per riuscire a comprendere meglio culture apparentemente distanti. Il risultato è il tentativo di riscrivere la storia della modernità da una prospettiva non eurocentrica.

Dall’ Introduzione di Luoghi della cultura

Il limite non è il punto in cui una cosa finisce, ma, come sapevano i Greci, ciò a partire da cui una cosa inizia la sua essenza. Heidegger 1952, p. 103.

 Il confine che vive: l’arte del presente

La metafora dei nostri tempi è il voler situare il problema della cultura nel regno dell’oltre. Giunti ai margini del secolo, siamo assai meno avvezzi all’annichilimento – la morte dell’autore – o all’epifania – la nascita del “soggetto” – e la nostra esistenza attuale è contrassegnata da un oscuro istinto di sopravvivenza, dalla sensazione di vivere ai confini del “presente”; per descrivere questa sensazione niente è più adatto di quei termini mutevoli, attuali ma controversi, che hanno il prefisso “post”: postmodernismo, postcolonialismo, postfemminismo

Questo “oltre” tuttavia non è né un nuovo orizzonte, né un volersi lasciare alle spalle il passato… Gli inizi e le conclusioni possono essere i miti che giustificano le età di mezzo; ma giunti ormai alla fin de siècle, ci troviamo in un momento di passaggio in cui spazio e tempo si intersecano dando vita a immagini in cui differenza e identità, passato e presente, interno ed esterno, inclusione ed esclusione si intrecciano inestricabilmente. In quell’“oltre” si avverte infatti un turbamento, un senso di disorientamento nella direzione da prendere: un moto esplorativo inquieto, reso efficacemente dall’espressione francese au-delà – qua e là, da entrambi i lati, di qua e di là, avanti e indietro1.

Anno

2024

Numero Pagine

N.D

ISBN

9791256151516 EPUB

Codice prodotto

EDGT450408

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