Gli ultimi Re di Roma

Gangemi Editore - 2019

 31,99

Quando il Passato può dirsi davvero passato? Anche da questa domanda e dalla relativa risposta trova la sua origine questo libro sui Re Tarquini di Roma. Ai fatti narrati da Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso la voce narrante – il dotto bibliotecario imperiale Marco Quinzio Spurinna – aggiunge il motore occulto della Brama di Potere, simboleggiata dal Tesoro trasmesso da Demarato ai Tarquini.(leggi tutto)

Descrizione
Informazioni aggiuntive
Recensioni (0)

Quando il Passato può dirsi davvero passato? Anche da questa domanda e dalla relativa risposta trova la sua origine questo libro sui Re Tarquini di Roma. Ai fatti narrati da Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso la voce narrante – il dotto bibliotecario imperiale Marco Quinzio Spurinna – aggiunge il motore occulto della Brama di Potere, simboleggiata dal Tesoro trasmesso da Demarato ai Tarquini. Una fitta trama di sogni rivelatori o profetici percorre l’intera storia e fa da tramite con il mondo iperuranio e ultrasensibile degli Dei e proprio in uno di questi messaggi Collatino vedrà l’origine della prossima Gloria – ma anche della futura Caduta di Roma – nel Tesoro reso maledetto dai crimini del Superbo e della folle moglie Tullia. Vale però anche il detto “E Pluribus Unum”: proprio dal travaglio del periodo regio nascerà – non più latino sabino o etrusco – il Civis Romanus, mentre come esito finale di questo antico processo di sincretismo culturale e globalizzazione mediterranea giungerà – dopo il tempo dei Re e della Res Publica – quello dell’Impero. Vi è quindi, al cuore di tutto, la centralità dell’Asylum e dell’accoglienza allo straniero, persino ai suoi Dei e alla sua religione – pur sempre con il costante e saggio limite della invalicabile sottomissione alla Legge dello Stato; vi è la questione del rapporto tra Potere Civile e Potere Religioso; vi è la relazione – misteriosa eppure vivissima – tra mondo degli uomini e mondo degli Dei; vi è la grande filosofia ellenica e l’affascinante “weltanshauung” del mondo arcaico. Gli Antichi invero ritenevano che al volgere di un Grande Anno – fatto di secoli o ere più che di giorni o ore – potessero ripetersi epocali eventi del Passato. Siamo forse ora alle soglie di un nuovo Grande Anno? Non sarebbe opportuno riflettere – e molto – sulle lezioni del Passato, anche di quello apparentemente più remoto? È dunque possibile, alla fine di tutto, affermare con certezza che il Passato dei Re Tarquini di Roma sia veramente passato?

Silvio Sposito è nato a Roma nel 1950. Medico con radicati interessi umanistici, è stato per numerosi anni Presidente di una storica Associazione Culturale romana dedita a valorizzare e diffondere tra i soci gli immensi valori storici archeologici e artistici di Roma e del Lazio. L’autore ha voluto ora cimentarsi per la prima volta in una “storia romanzata”: si tratta infatti della Storia degli ultimi tre Re romani, arricchita di ipotesi interpretative che vanno a colmare i numerosi vuoti della storia ufficiale. Spinta iniziale è l’interesse da sempre coltivato per il mondo arcaico greco etrusco e romano, mondo che trova una delle sue massime espressioni nel periodo della Grande Roma dei Tarquini. Altra importante motivazione è stato il riscontro di sorprendenti analogie e corrispondenze tra quel mondo, in apparenza così distante da noi, e il nostro mondo contemporaneo con tutti i suoi travagli e irrisolti conflitti. Rimane infatti sempre valida la celebre definizione che Cicerone dà della Storia: “Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis”.

Anno

2019

Numero Pagine

354

ISBN

9788849249712 EPUB

Codice prodotto

EDGT151957

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “Gli ultimi Re di Roma”