Digital make-up

Digital make-up. Inventare volti, trucchi, nuovi look e molto altro con Photoshop
Questo libro è rivolto ai creativi e agli appassionati dell’immagine e del make-up che conoscono almeno un po’ Photoshop, il noto programma di ritocco digitale, e desiderano accrescere la tecnica e conoscere le opportunità offerte dal programma. Un volume, quindi, pensato con un intento precipuamente didattico e divulgativo, attraverso il quale l’autore desidera far conoscere il suo metodo di lavoro grazie al quale, negli ultimi decenni, ha potuto dare vita a immagini fantasiose e contribuire al completamento di altre scattate da grandi professionisti della fotografia.

Il materiale realizzato dall’autore con finalità diverse grazie a Photoshop, e presentato nel libro, è molto vasto: da immagini “beauty” nate sostanzialmente per esigenze iconografiche di tipo didattico ed editoriale a immagini artistiche, un po’ fini a sé stesse, ad altre ispirate a tematiche a sfondo sociale quali discriminazione in genere, violenza sulle donne, omofobia e razzismo. In Digital make-up non mancano infine ricostruzioni del volto di alcuni antichi Egizi a partire da ritratti di personaggi noti e non, scelti in base a una plausibile verosimiglianza dei reperti pervenuti.

Premessa di Digital Make Up

Il ritocco fotografico è stato praticato fin dagli albori della fotografia. Negli anni la tecnica si è man mano perfezionata fino a raggiungere livelli di altissima qualità artistica. I fotoritoccatori si distinguevano generalmente per i loro occhiali spessi e l’eccezionale meticolosità con la quale operavano. Muniti di lente di ingrandimento da oreficeria e di pennello sottilissimo composto da setole pregiate, “punteggiavano” l’immagine, unendo un puntino dopo l’altro, fino a creare un effetto talmente simile alla grana fotografica da renderlo irriconoscibile all’occhio non esperto.

Poi è venuta l’era dell’informatica e con essa i computer, i software e Internet e, in un batter d’occhio, tutta la loro perizia è sprofondata nella preistoria; alcuni si sono “convertiti” alle nuove tecnologie, altri hanno gettato la spugna. Parecchi fotografi poi, hanno iniziato a “trattare” le loro immagini cimentandosi con le nuove tecnologie, non sempre con risultati apprezzabili.

Oggi, anche ai truccatori, per i quali il mouse è diventato una sorta di prolungamento degli strumenti da trucco, non raramente viene affidata la revisione digitale del maquillage.

Tutto ciò è reso possibile grazie a un software ormai molto noto: Photoshop di Adobe, programma di ritocco fotografico la cui versione più primitiva, chiamata Display, fu realizzata da Thomas Knoll nel 1987 su un Mac Plus. Fu poi il fratello di Thomas, John, impiegato presso la Industrial Light & Magic di George Lucas, noto per gli effetti speciali di serial film di fantascienza come Star Wars, a spingere Thomas a sviluppare e migliorare Display.