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Il nulla rappresenta una delle problematiche più antiche e più complesse della storia del pensiero occidentale, fornendo lo spunto, soprattutto fra Cinque- e Seicento, per elaborati esercizi di eloquenza retorica e letteraria. Ma tra le quinte dell’apparire dell’universo shakesperiano, il nulla rappresenta qualcosa di più e di diverso, coincidendo col limite estremo di un non-essere ignoto e indicibile che sfugge alle codificazioni ricevute.(leggi tutto)
Il nulla rappresenta una delle problematiche più antiche e più complesse della storia del pensiero occidentale, fornendo lo spunto, soprattutto fra Cinque- e Seicento, per elaborati esercizi di eloquenza retorica e letteraria. Ma tra le quinte dell’apparire dell’universo shakesperiano, il nulla rappresenta qualcosa di più e di diverso, coincidendo col limite estremo di un non-essere ignoto e indicibile che sfugge alle codificazioni ricevute. Pertanto funge da punto di irradiazione di una serie di tensioni epistemologiche e semiotiche che si concentrano nello scontro fra una concezione assolutistica del non-essere e una relativistica, quest’ultima demandata alla semantica mobile e paradossale di “nothing”: espressione di un nuovo sentimento del nulla che nel prisma shakespeariano si rifrange in molteplici figure, tracciando straordinari percorsi tragici dell’immaginario.
Anno | 2005 |
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Numero Pagine | 184 |
ISBN | 9788820758684 PDF |
Codice prodotto | EDGT19704 |
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