Costituzioni e trattati hanno agevolato la creazione di uno spazio culturale comune
in cui le esigenze condivise dalle popolazioni, specialmente nel settore della tutela
dei diritti umani, tendono ad ottenere risposte simili da parte dei legislatori e dei
giudici. In particolare si è diffusa la convinzione che le corti costituzionali e quelle
internazionali dialoghino fra loro al fine di sperimentare soluzioni comuni agli stessi
problemi.(leggi tutto)
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Costituzioni e trattati hanno agevolato la creazione di uno spazio culturale comune
in cui le esigenze condivise dalle popolazioni, specialmente nel settore della tutela
dei diritti umani, tendono ad ottenere risposte simili da parte dei legislatori e dei
giudici. In particolare si è diffusa la convinzione che le corti costituzionali e quelle
internazionali dialoghino fra loro al fine di sperimentare soluzioni comuni agli stessi
problemi. Il libro vuole dimostrare che, mentre esiste un dialogo fra corti statali e
corti di Lussemburgo, Strasburgo e la Corte interamericana dei diritti umani,
altrettanto non si può affermare per i rapporti fra corti statali. Non solo. Intende
anche far risaltare come sia infondata la convinzione che il dialogo sia dovunque
accompagnato dal ricorso alla comparazione. In realtà, l’autore intende dimostrare come
sia il cosiddetto dialogo sia il ricorso al diritto comparato rischiano di risolversi in
due miti, risultando quindi l’approssimazione e l’infondatezza di alcune fra le tesi più
diffuse della letteratura giuridica contemporanea.
Anno
2011
Numero Pagine
N.D.
ISBN
9788815304711 EPUB
Codice prodotto
EDGT8511
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