Ecco la storia

Feltrinelli Editore - 2014

 6,99

Il romanzo parte, non casualmente, al condizionale: “Sarebbe la storia
di un dittatore agorafobico” che, volendo andare a vivere tranquillamente
in Europa e sfuggire all’orribile destino predettogli da una maga, sceglie un
sosia, che a sua volta sceglie un sosia, che a sua volta sceglie un sosia…
Inizialmente uguale come una goccia d’acqua al dittatore, a sua volta simile a
Rodolfo Valentino, lentamente il sosia, per inavvertibili ma costanti
cambiamenti, diventa simile a Quasimodo, pur mantenendo una leggera somiglianza
con il modello originario. Il popolo di Teresina, però, attribuisce il
cambiamento all’usura della politica.(leggi tutto)

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Il romanzo parte, non casualmente, al condizionale: “Sarebbe la storia
di un dittatore agorafobico” che, volendo andare a vivere tranquillamente
in Europa e sfuggire all’orribile destino predettogli da una maga, sceglie un
sosia, che a sua volta sceglie un sosia, che a sua volta sceglie un sosia…
Inizialmente uguale come una goccia d’acqua al dittatore, a sua volta simile a
Rodolfo Valentino, lentamente il sosia, per inavvertibili ma costanti
cambiamenti, diventa simile a Quasimodo, pur mantenendo una leggera somiglianza
con il modello originario. Il popolo di Teresina, però, attribuisce il
cambiamento all’usura della politica. Teresina, già, un piccolo stato dell’America
Latina, del Brasile in realtà, anche se è un nome di fantasia.
E “Quello che so di Teresina” è la seconda parte del romanzo, una
breccia sul “dietro le quinte”, nell’officina del romanzo, a
illuminare il punto di partenza della storia, il nucleo generatore di tutta la
vicenda. Abbiamo così un’incursione autobiografica, un mosaico di frammenti,
paesaggi, volti, storie, lettere, voci di amici scomparsi, fino alla
rievocazione di un viaggio compiuto da Pennac nell’interno del Brasile seguito
da un atterraggio di emergenza a Teresina e qui, la visione, di notte, in una
piazza circolare deserta e buia, di due uomini appoggiati a una bicicletta,
sotto un lampione, che ridono di una luce livida ai loro piedi. Quando Pennac e
i suoi amici si avvicinano scoprono che quella luce è un vecchio televisore
accesso, rozzamente collegato al lampione, e gli uomini stanno vedendo La
corsa all’oro, di Chaplin. Da questo ricordo, da questa
“finestra” parte tutta la storia, tutto il romanzo.
La terza parte, “La finestra”, narra il destino del primo sosia, il
quale, innamoratosi per caso del cinema, lascia Teresina per diventare un grande
attore. Forse vale la pena di aggiungere che in realtà riuscirà solo a
diventare un sosia di Rodolfo Valentino e morirà, solo, in una sala
cinematografica di Chicago durante la proiezione de Il grande dittatore.
Nella penultima parte, “La tentazione dell’Interno”, autobiografismo
e narrazione si intrecciano sapientemente alle riflessioni sulla nascita dei
personaggi. E a occupare il centro della scena è proprio un personaggio, Sonia,
la maschera che trova il corpo senza vita del sosia nel cinema, che, con un
passaggio insolito, passa dallo statuto di personaggio a quello di persona
reale, e diventa disegnatrice, oggi anziana signora che Pennac e la moglie Minne
incontrano a Parigi per saperne di più sul personaggio del sosia. Inframmezzate
così a riflessioni e ad amabili “fuori tema”, seguiamo le
chiacchierate, gli incontri dell’autore con il proprio personaggio fattosi
persona in carne ossa e ben disposto a fare le pulci al romanzo che la racconta,
a rettificare dettagli, a storcere il naso davanti a interpretazioni che non
condivide.
Raccontata la proprio storia, Sonia chiede in cambio all’autore la fine della
storia: che ne è del secondo sosia? Come va a finire la vicenda?
Ecco la storia, ovvero ci è stata raccontata una storia, che a sua volta
si basa su storie reali, che a loro volta danno vita a dei racconti, e in una
sorta di cerchio magico assistiamo alla fusione delle due dimensioni.

Anno

2014

Numero Pagine

320

ISBN

9788858824610 EPUB

Codice prodotto

EDGT72826

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